Chiedere una
presentazione quando non si ha un rapporto continuato e di conoscenza con chi
scrive di pittura, mi sembra abbia poco significato. Per questo preferisco dire
io stesso alcune cose, anche se mi auguro che siano soprattutto i quadri a
parlarvi.
I quadri sono molti e
corrispondono praticamente a un trentennio di lavoro. Il problema più grosso è
mantenere un filo conduttore nella diversità dei periodi che espongo.
La parte di produzione
lasciata alle spalle, venduta, provoca dei vuoti nell'arco del mio lavoro che
vorrei mostrare al completo.
Dover scegliere in un
lavoro accumulato da molto tempo è difficile: ci sono problemi di
corrispondenze affettive con certi quadri, di insicurezza con altri, di
esclusione con altri ancora.
E' un po’ come se dalla
visione dei movimenti pittorici che mi hanno toccato di più, fossero passate in
me altrettante sollecitazioni che io ho coltivato cercando in ogni
manifestazione differente di allargare la mia comprensione del mondo pittorico.
Esistono però dei punti
di fascinazione sui quali torno sempre e che fanno dei miei periodi non proprio
una sequenza progressiva ma una sorta di oscillazione fra la proiezione in
avanti e il ritorno, per esplorare il possibile divenire senza rinunciare al
passato.
Avanti: libertà di fare, fuori dal realismo, in esperienze diverse, contraddittorie, che mi coinvolgono.
Indietro: per mantenermi vicino a un nucleo di partenza che sorregge il mio stesso rapporto con la pittura, e con la tradizione figurativa in cui trovo sempre equilibrio e rilancio nel mio lavoro.
Vorrei che la diversità
dei periodi non disorientasse ma che si vedesse il modo in cui qualcuno, io, si
è mosso in certe coordinate della produzione contemporanea. Anche se non c’è
una scelta che sopravvanzi definitivamente le altre, c’è però in tutti i
periodi un tentativo – e un bisogno – di riportare i vari momenti a qualcosa
che sento come mio proprio.
Il rapporto delle
varietà di materie risponde a questo bisogno di trovare un modo di essere in
accordo con me stesso. Colori violenti o colori di nuance, differenti
ripartizioni nello spazio, sono passaggi diversi che non sento contrastanti.
Mi pare che dovrebbe
essere possibile muoversi come si può e come si sente in mezzo a tante cose che
una sensibilità pittorica affinata alla ricerca non manca di portare.
Edoardo Krumm
***
Per visionare tutte le opere disponibili di Edoardo Krumm, visitate il sito ufficiale www.edoardokrumm.com